come probabilmente saprete gia’ lo scorso 9 luglio, grazie ai soci Aldo Vigoni (relatore), Marta Rudoni (che ci ha procurato la location….e che location e al presidente Roberto Sturniolo, sempre in prima fila quando c’e’ da organizzare qualcosa, alla presenza di una ventina di soci si e’ svolta la serata dedicata alle operazioni di soccorso, e in particolare a cosa possiamo (e dobbiamo) fare per agevolare l’intervento delle squadre di soccorso.
Fermo restando che alla base di tutto c’e’ il buonsenso, sono stati presentati gli strumenti che si possono utilizzare nella malaugurata ipotesi di un incidente. Alcuni strumenti sono gratuiti; altri hanno un costo minimo; altri ancora costano qualcosa di più ma garantiscono prestazioni molto avanzate.
All’idea di questa serata si e’ arrivati a causa di un evento tragico, accaduto solo poche settimane fa: un nostro socio e amico, Romano, ha avuto un incidente mentre con l’auto tornava a valle da un decollo. Pur riuscendo a dare l’allarme con il cellulare, non e’ stato possibile trovarlo in tempi rapidi e quando finalmente le squadre di soccorso hanno trovato l’auto era ormai troppo tardi. Inutile dire quanto eventi del genere ci hanno toccato. Incidenti d’auto sono comuni; troppo comuni. Ormai non fanno piu’ nemmeno notizia e si tende a considerarli eventi lontani; ma quando accadono a persone che conosci e’ come prendere uno schiaffo che ti riporta con i piedi per terra, e ti trovi a fare i conti con la realtà: puo’ succedere e, purtroppo, succedera’. Nessuno puo’ considerarsi immune. Di qui la decisione di organizzare una serata dedicata agli eventi più spiacevoli nella consapevolezza che, anche non potendo evitarli del tutto, è possibile fare qualcosa per diminuire il fattore di rischio.
Veniamo quindi ai contenuti della serata, che cercherò di sintetizzare qui:
Where Are U
partiamo dalla App “112 Where Are U”. Si tratta di una app disponibile per cellulari Android, Windows phone e Ios. E’ totalmente gratuita e richiede una registrazione. In poche parole, tramite questa App e’ possibile inviare una richiesta di soccorso che indica la posizione rilevata dal GPS del cellulare e comunica ai soccorritori le informazioni inserite in fase di registrazione (per esempio gruppo sanguigno, eventuali patologie, allergie ecc). Non e’ necessaria la copertura dati in quanto la richiesta può essere inviata anche tramite sms. Diciamo che se si puo’ fare una telefonata, anche in condizioni si segnale al minimo sindacale, si puo’ usare questa App. Difetti: un cellulare di solito non è un apparecchio particolarmente robusto e potrebbe rompersi. Oppure potrebbefinire chissa’ dove e non essere a portata di mano di un infortunato. Per finire e’ indispensabile l’intervento dell’infortunato, che pero’ potrebbe essere svenuto, in stato di shock o comunque impossibilitato ad attivare la app.
Usando le parole di Aldo, “E’ gratis: non ci sono scuse per non usare questa App”.
Il servizio non e’ ancora attivo in tutte le regioni
Link Utili:
https://www.areu.lombardia.it/web/home/app-where-are-u
GeoResQ
Una App simile e’ GeoresQ, gestita dal CAI. Senza dilungarmi troppo, si tratta di una app simile alla precedente, gratuita per i soci CAI, o in abbonamento per tutti gli altri.
Link Utili:
Garmin InReach
Si tratta in questo caso di un telefono satellitare. Il costo varia (fonte amazon) dai circa 300 euro per la versione minima ai circa 600 della versione integrata nel gpsMap66 a cui si deve aggiungere un abbonamento mensile.
Va da se’ che questa soluzione, più cara, è anche quella con le migliori prestazioni. Gli apparecchi per outdoor di Garmin sono molto robusti ed affidabili, sopportano bene urti, accidentali immersioni in acqua ecc.
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Spot Gen 3
un buon compromesso puo’ essere lo Spot Gen 3, messenger gps satellitare. Apparecchio piccolo, robusto e affidabile. Consente di inviare una richiesta di SOS, messaggi SMS preconfezionati ecc. Rispetto ad alcuni garmin non ha funzioni cartografiche, ma l’autonomia e’ decisamente alta. Il costo e’ di circa 150 euro, e richiede attivazione (una tantum) e abbonamento.
Link utili:
Recco Reflector
Si tratta in questo caso di un dispositivo passivo, che lavora congiuntamente alla controparte a disposizione delle squadre di soccorso e consiste, come fa intendere il nome, in un dispositivo che riflette un particolare segnale. Trattandosi di un dispositivo passivo non è soggetto a guasti né richiede alimentazione elettrica, ma non comunica nulla: serve unicamente per aiutare a trovare l’infortunato in una zona già circoscritta (funziona anche per trovare persone rimaste sotto ad una valanga). Il costo è davvero modesto (sui 25/30 Euro). Talvolta possono essere già integrati su zaini, giacche ecc.
Link utili:
Bracciale I.C.E.
si tratta di un dispositivo che sfrutta la tecnologia NFC (Near Field Communication), come quella già disponibile su diversi smartphone. Non si tratta in questo caso di uno strumento di localizzazione, ma memorizza e mette a disposizione dei sanitari i dati clinici personali (eventuali patologie, allergie, eventuali farmaci che si stanno prendendo o al contrario che non possono esserci somministrati ecc)
Costo attorno ai 50 euro scarsi
Link Utili:
Rete Radio Montana
Quasi tutti abbiamo (o dovremmo avere) una radio. Anche se l’utilizzo in voloè proibito, non pensiamo che qualcuno abbia qualcosa da ridire se se ne dovesse fare uso in caso di reale emergenza. Utilizza il canal 8 PMR (446.09375 Mhz) con subtono CTCSS 16 (114.8 hz), chiamato per brevità “canale 8-16” o la banda VHF/DRM. Nel nostro caso sarà più probabile l’uso del canale 8-16.
Una radio può anche essere utilizzata per inviare un rudimentale segnale di sos in codice morse (3 punti, 3 linee, 3 punti) semplicemente schiacciando ritmicamente il pulsante di trasmissione. L’effetto della portante trasmessa sara’ quello di far sentire un rumore di fondo con lo stesso ritmo a chiunque sia in ascolto. Il vantaggio è che un simile segnale resta intelleggibile anche quando una comunicazione a voce non lo è.
Lo svantantaggio è ovviamente che un segnale radio non è direttivo né così immediato da localizzare, oltre al fatto che in codice morse non è facile fornire informazioni dettagliate. Di sicuro … — … è un segnale che storicamente fa drizzare le orecchie a qualunque appassionato di radioascolto.
L’argomento “radio” è abbastanza complesso e delicato e, se ci sarà tempo e interesse, potrà magari essere oggetto di ulteriori approfondimenti.
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Fumogeno VERDE
si tratta di un dispositivo estremamente economico (sotto i 10 euro) che, una volta innescato, produce un denso fumo verde che facilita l’individuazione anche sotto una fitta copertura vegetale. Dura poco (pochi minuti al massimo ) e va quindi utilizzato con criterio, per esempio quando si sente il rumore di un elicottero o le voci di una eventuale squadra di soccorso.
E’ importante che il colore sia il verde, in quanto il suo significato standard è “YES”, cioé “Sì, ho bisogno di soccorso”
importante poi conoscere le segnalazioni visive verso l’elicottero o squadra di soccorso: per confermare la richiesta di assistenza formare una sorta di Y alzando le braccia leggermente divaricate o, al contrario una sorta di N posizionando le braccia una verso l’alto e una verso il basso in diagonale.
In entrambi i casi si tratta di segnali statici, quindi si resta fermi nella posizione senza sbracciarsi fino a che non si capisce che il segnale sia stato correttamente identificato.
Altra norma di buonsenso è l’uso di abbigliamento vistoso, con colori che facilitino l’individuazione.
Da ricordare assolutamente che diverse nazioni, ma anche diverse regioni italiane, hanno regole diverse (che riguardano anche e soprattutto eventuali costi da pagare. E l’elicottero costa davvero tanto), quindi sempre meglio informarsi prima che piangere dopo.
Può essere utile stipulare una assicurazione aggiuntiva, oltre a quella che già prevista per le attività di volo libero.
A mero titolo di esempio, segnaliamo Dolomiti Emergency , sul cui sito potete trovare ogni dettaglio. Il costo è davvero modesto e scalabile a seconda delle necessità (famigliari da aggiungere alla polizza; addirittura anche animali domestici) e la validità è estesa a tutta Europa (geografica, non comunitaria; anche Svizzera quindi)